Ribera: Lettera aperta dei consiglieri Federica e Alfredo Mulè sulla interconnessione tra le dighe Arancio e Castello

FONTE: http://ripost.it/?p=90358

I due consiglieri comunali riberesi scrivono una lettera aperta indirizzata all'assessore regionale all'Agricoltura Luca Sammartino, al commissario straordinario del consorzio di bonifica AG 3 Baldassare Giarraputo, al direttore generale della stessa struttura consortile Giovanni Tomasino, ai sindaci e ai presidenti dei consigli comunali di Ribera, Bivona, Burgio, Calamonaci,Caltabellotta, Cattolica Eraclea, Cianciana, Lucca Sicula, Menfi, Montallegro, Siculiana, Sciacca, Villafranca Sicula e ai consiglieri comunali di Ribera. Oggetto della nota è la notizia del finanziamento della interconnessione tra le dighe Arancio e Castello la cui opera sarà realizzata con fondi ministeriali assegnati alla Regione Sicilia. E' questo il teso della lettera dei due consiglieri. "Nei giorni scorsi la stampa ha riportato, con toni trionfalistici,l'inserimento nel piano nazionale idrico di alcuni progetti da parte delle Regione Siciliana tra i quali quello che riguarda l'interconnessione tra le dighe Arancio e Castello. Ciò permetterebbe di poter risolvere, si legge nell'articolo, l'annoso problema che riguarda la penuria di acqua nel comprensorio dei Comuni ricadenti nel sistema irriguo della diga Castello dove come è noto, fra le altre colture, viene prodotta l'Arancia di Ribera Dop. Nel leggere tali notizie, i sottoscritti Consiglieri Comunali del Comune di Ribera Alfredo Mulè e Federica Mulè, ci sentiamo di fare due riflessioni da condividere e con le quali chiediamo chiarimenti alle Autorità in indirizzo: 1) ricordiamo la diga sul Lago Arancio si trova ad una quota di circa 180 metri slm, invece la diga Catello si trova a circa 290 metri slm; come può avvenire l'interconnessione tra la diga sul lago Arancio e la diga Castello? Forse può essere il contrario (ossia dalla Castello alla diga Arancio ) altrimenti stando così come leggiamo nell'articolo ciò può avvenire solo tramite pompaggio. A quali costi? E su chi graverà tale onere? 2) Potrebbe essere valutata dagli organi preposti l'ipotesi di sfruttare le capacità idriche del fiume Sosio-Verdura, che è la vera risorsa di questo comprensorio per qualità e quantità della sua portata. In passato era già stato elaborato uno studio di stima,da un eminente ingegnere idraulico, di quanto fosse la portata di acqua persa in mare del fiume Verdura in annate di media piovosità, quantificata in circa120 milioni di metri cubi. Potrebbe essere una soluzione più funzionale sfruttando e potenziando le strutture già esistenti che permettono il collegamento tra il sistema Prizzi- Gammauda con la diga Castello; ciò è possibile perché si parla di strutture (quella di Prizzi-Gammauda) che si trovano ad una quota di circa 500 metri slm. Non si ha forse il coraggio di contrastare lo strapotere dell'Enel che detiene da anni la concessione per l'utilizzo delle acque del fiume Verdura nonostante la legge n.36/94 la cosiddetta Legge Galli con la quale viene stabilita la priorità dell'utilizzo delle acque pubbliche per uso umano, poi agricolo e infine per uso industriale. Per non parlare di eventuali altri invasi che si potrebbero venire a creare lungo il corso del fiume considerando tale soluzione. Ci rivolgiamo agli organi preposti e alle forze politiche tutte, che se veramente sta a cuore la risoluzione del problema di questo comprensorio, prendano le giuste decisioni perché da ciò dipende la sorte economica dei tredici Comuni che fanno parte della Dop Arancia di Ribera. Non possono essere vanificati i sacrifici di tanti agricoltori che negli ultimi anni hanno investito in oltre altri mille ettari di agrumeti. Alfredo Mulè f.to Federica Mulè                                              

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