FONTE: http://ripost.it/?p=81205
Da Porto Paolo di Menfi a Licata, lungo tutto il litorale agrigentino, è iniziata la stagione di monitoraggio delle coste per il riconoscimento delle tracce che le mamme tartarughe marine lasciano sulla spiaggia quando depongono le uova, tra giugno e luglio. Il WWF Area Mediterranea lancia un appello ai cittadini, alle amministrazioni locali, ai gestori di chioschi e stabilimenti balneari, affinché segnalino la presenza di tracce che dovranno essere verificate da personale specializzato. Con il suo "Progetto Tartaruga" che, attraverso l'Ispra, il Ministero dell'Ambiente autorizza da un decennio al WWF, viene coinvolta la Ripartizione Faunistica della Regione Sicilia, mentre la Capitaneria di Porto-Guardia Costiera, che ha un centralino attivo H 24, trova nel volontariato il braccio operativo specializzato. Riconoscere le tracce non è difficile, basta saperlo e poi telefonare alla Guardia Costiera oppure ai volontari di zona del WWF, che sono a Menfi Dylan Pelletti, a Sciacca Fabio Mazzotta, a Ribera Giuseppe Mazzotta, a Cattolica Eraclea, Montallegro, Siculiana e Realmonte gli operatori della Riserva di Torre Salsa, a Porto Empedocle Erika Zoppo, ad Agrigento Erica Capraro, a Palma di Montechiaro, Licata e Gela Gino Galia. Il WWF opera in tutta la Sicilia. Le uova vengono deposte sotto la sabbia e "abbandonati" a covare al caldo del sole. I volontari fanno un piccolo recinto per proteggere la camera sotterranea da inconsapevoli incidenti quali ombrelloni, sedie e calpestamenti che danneggerebbero le uova decretandone la morte. "Il lavoro offerto gratuitamente dai volontari del WWF è stato sempre riconosciuto ed apprezzato da Ripartizione Faunistica e Guardia Costiera, che hanno trovato in essi una sponda di appoggio per la custodia e l'assistenza alla schiusa delle uova, che avviene a 45-80 giorni dopo la deposizione. Un impegno lungo e faticoso che viene ripagato dalla natura quando, da sotto la sabbia, spuntano le testoline dei tartarughini che guadagnano la libertà verso il mare" ci riferisce Giuseppe Mazzotta, presidente del WWF Sicilia Area Mediterranea.
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Da Porto Paolo di Menfi a Licata, lungo tutto il litorale agrigentino, è iniziata la stagione di monitoraggio delle coste per il riconoscimento delle tracce che le mamme tartarughe marine lasciano sulla spiaggia quando depongono le uova, tra giugno e luglio. Il WWF Area Mediterranea lancia un appello ai cittadini, alle amministrazioni locali, ai gestori di chioschi e stabilimenti balneari, affinché segnalino la presenza di tracce che dovranno essere verificate da personale specializzato. Con il suo "Progetto Tartaruga" che, attraverso l'Ispra, il Ministero dell'Ambiente autorizza da un decennio al WWF, viene coinvolta la Ripartizione Faunistica della Regione Sicilia, mentre la Capitaneria di Porto-Guardia Costiera, che ha un centralino attivo H 24, trova nel volontariato il braccio operativo specializzato. Riconoscere le tracce non è difficile, basta saperlo e poi telefonare alla Guardia Costiera oppure ai volontari di zona del WWF, che sono a Menfi Dylan Pelletti, a Sciacca Fabio Mazzotta, a Ribera Giuseppe Mazzotta, a Cattolica Eraclea, Montallegro, Siculiana e Realmonte gli operatori della Riserva di Torre Salsa, a Porto Empedocle Erika Zoppo, ad Agrigento Erica Capraro, a Palma di Montechiaro, Licata e Gela Gino Galia. Il WWF opera in tutta la Sicilia. Le uova vengono deposte sotto la sabbia e "abbandonati" a covare al caldo del sole. I volontari fanno un piccolo recinto per proteggere la camera sotterranea da inconsapevoli incidenti quali ombrelloni, sedie e calpestamenti che danneggerebbero le uova decretandone la morte. "Il lavoro offerto gratuitamente dai volontari del WWF è stato sempre riconosciuto ed apprezzato da Ripartizione Faunistica e Guardia Costiera, che hanno trovato in essi una sponda di appoggio per la custodia e l'assistenza alla schiusa delle uova, che avviene a 45-80 giorni dopo la deposizione. Un impegno lungo e faticoso che viene ripagato dalla natura quando, da sotto la sabbia, spuntano le testoline dei tartarughini che guadagnano la libertà verso il mare" ci riferisce Giuseppe Mazzotta, presidente del WWF Sicilia Area Mediterranea.
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