Carissimi fratelli e sorelle,
entriamo ancora una volta nel grande mistero dell'Incarnazione, di un Dio che si fa carne per incontrare e redimere l'uomo. E' il dono più grande che l'uomo abbia mai ricevuto nella storia dell'umanità perché apre ad altri doni: dall'Incarnazione al Vangelo, dalla presenza di Dio in mezzo a noi alla possibilità di essere un giorno in mezzo a Lui. Ed è proprio il Vangelo, questa "buona novella" che apre al Regno di Dio, il centro del
Natale quotidiano della vita del cristiano. Mettiamo il Vangelo al centro della nostra casa come Dio ha posto Gesù al centro della grotta in quella mangiatoia, primo luogo interiore in cui Cristo ha vissuto.
Quando penso al Natale e al ruolo che il Vangelo dovrebbe avere nella nostra vita mi vengono in mente due animali: l'uccello e la gallina. Il primo, quasi in mezzo alle nubi, vola, sale e scende disegnando fantasiose traiettorie, guarda il mondo dal cielo, dopo lo sforzo iniziale per salire vede le cose da un'ottica diversa; viste dal cielo le cose della terra assumono una giusta misura, si ridimensionano paure ed ansie e si scorgono orizzonti più ampi. Quindi lasciandosi trasportare dalla corrente scende sulla terra per farsi una casa, per procreare, per mangiare e poi di nuovo su, in ascesa fino alle nubi. La seconda immagine la traggo dalla gallina che passa le sue giornate, e dunque l'intera sua esistenza, a girare, scavare, cercare il cibo, deporre un uovo per ritornare alle stesse attività; il suo orizzonte è limitato, la sua visuale scarsa, passa l'intera esistenza pensando che il mondo abbia i suoi confini all'estremità dell'aia in cui vive. Questi due animali ci ricordano due modi di vivere e di vivere il Vangelo nella quotidianità dell'esistenza umana: da una parte la gallina che ci fa vedere l'uomo tutto preso dalle cose della terra, la vita dell'uomo che " non si alza più da terra". Quante giornate passiamo ad essere un po' gallina? A non sentire altre voci se non quelle della nostra mente, dei nostri bisogni che ci spingono all'agire? Quante volte sentiamo solamente noi stessi? Dall'altra parte l'uccello che ci ricorda situazioni, qui sulla terra, nelle quali possiamo "volare" interiormente; quando ci sentiamo più liberi dentro, con il cuore e la mente sappiamo alzarci sapendo a quale Sorgente andare ad attingere le idee e i progetti da realizzare sulla terra.
Consapevoli che il Natale è: "cercare prima il Regno di Dio e la sua giustizia, e tutte le altre cose ci saranno date in aggiunta". (Mt. 6,33)
Sento, infine, il bisogno di ringraziarvi per l'affetto che ogni giorno mi dimostrate e, anche a nome del Consiglio Pastorale, del Consiglio per gli Affari Economici e di tutti gli operatori pastorali, per la partecipazione sentita e coinvolta alle varie iniziative della parrocchia.
Colgo l'occasione per dire che dal 26 Marzo al 02 Aprile vivremo come comunità ecclesiale la Missione popolare con i frati cappuccini. Pertanto sarà necessario l'aiuto e la disponibilità di tutti per accoglierli bene e per vivere bene la missione. Vi chiedo la disponibilità di famiglie ad accogliere frati e suore solo per dormire e colazione per tutti i giorni. Aspetto vostre risposte!
Sia un Buon Natale per tutti e un Nuovo Anno che si apre nella speranza.
Don Aldo Sciabbarrasi--
Comunità Ecclesiale di Siculiana
entriamo ancora una volta nel grande mistero dell'Incarnazione, di un Dio che si fa carne per incontrare e redimere l'uomo. E' il dono più grande che l'uomo abbia mai ricevuto nella storia dell'umanità perché apre ad altri doni: dall'Incarnazione al Vangelo, dalla presenza di Dio in mezzo a noi alla possibilità di essere un giorno in mezzo a Lui. Ed è proprio il Vangelo, questa "buona novella" che apre al Regno di Dio, il centro del
Natale quotidiano della vita del cristiano. Mettiamo il Vangelo al centro della nostra casa come Dio ha posto Gesù al centro della grotta in quella mangiatoia, primo luogo interiore in cui Cristo ha vissuto.
Quando penso al Natale e al ruolo che il Vangelo dovrebbe avere nella nostra vita mi vengono in mente due animali: l'uccello e la gallina. Il primo, quasi in mezzo alle nubi, vola, sale e scende disegnando fantasiose traiettorie, guarda il mondo dal cielo, dopo lo sforzo iniziale per salire vede le cose da un'ottica diversa; viste dal cielo le cose della terra assumono una giusta misura, si ridimensionano paure ed ansie e si scorgono orizzonti più ampi. Quindi lasciandosi trasportare dalla corrente scende sulla terra per farsi una casa, per procreare, per mangiare e poi di nuovo su, in ascesa fino alle nubi. La seconda immagine la traggo dalla gallina che passa le sue giornate, e dunque l'intera sua esistenza, a girare, scavare, cercare il cibo, deporre un uovo per ritornare alle stesse attività; il suo orizzonte è limitato, la sua visuale scarsa, passa l'intera esistenza pensando che il mondo abbia i suoi confini all'estremità dell'aia in cui vive. Questi due animali ci ricordano due modi di vivere e di vivere il Vangelo nella quotidianità dell'esistenza umana: da una parte la gallina che ci fa vedere l'uomo tutto preso dalle cose della terra, la vita dell'uomo che " non si alza più da terra". Quante giornate passiamo ad essere un po' gallina? A non sentire altre voci se non quelle della nostra mente, dei nostri bisogni che ci spingono all'agire? Quante volte sentiamo solamente noi stessi? Dall'altra parte l'uccello che ci ricorda situazioni, qui sulla terra, nelle quali possiamo "volare" interiormente; quando ci sentiamo più liberi dentro, con il cuore e la mente sappiamo alzarci sapendo a quale Sorgente andare ad attingere le idee e i progetti da realizzare sulla terra.
Consapevoli che il Natale è: "cercare prima il Regno di Dio e la sua giustizia, e tutte le altre cose ci saranno date in aggiunta". (Mt. 6,33)
Sento, infine, il bisogno di ringraziarvi per l'affetto che ogni giorno mi dimostrate e, anche a nome del Consiglio Pastorale, del Consiglio per gli Affari Economici e di tutti gli operatori pastorali, per la partecipazione sentita e coinvolta alle varie iniziative della parrocchia.
Colgo l'occasione per dire che dal 26 Marzo al 02 Aprile vivremo come comunità ecclesiale la Missione popolare con i frati cappuccini. Pertanto sarà necessario l'aiuto e la disponibilità di tutti per accoglierli bene e per vivere bene la missione. Vi chiedo la disponibilità di famiglie ad accogliere frati e suore solo per dormire e colazione per tutti i giorni. Aspetto vostre risposte!
Sia un Buon Natale per tutti e un Nuovo Anno che si apre nella speranza.
Don Aldo Sciabbarrasi--
Comunità Ecclesiale di Siculiana
Commenti
Posta un commento
Siculiana.Info è un blog di notizie gestito dall'Associazione Siculiana On Line.
I commenti anonimi vengono sottoposti a moderazione secondo il regolamento specificato nelle condizioni di utilizzo