Il Comune di Siculiana promuove l'impegno di tutti per la cura e la gestione dei beni comuni (materiali, immateriali e digitali). Gli interventi sui beni comuni urbani previsti dal regolamento possono riguardare: spazi pubblici, spazi privati a uso pubblico, edifici pubblici, la promozione dell’innovazione sociale e dei servizi collaborativi, la promozione della creatività urbana, e l'innovazione digitale.
Cos’è?
Il progetto del regolamento sulla collaborazione tra cittadini e amministrazione per la cura e la rigenerazione dei beni comuni urbani consiste nella creazione delle basi normative per permettere un rapporto di reciproca collaborazione attiva e fattiva tra il cittadino e il Comune.Con questo regolamento si rende possibile la cura, la gestione e la valorizzazione di un bene comune urbano da parte dei cittadini, rendendoli così partecipi della vita pubblica del loro Comune e permettendo alla P.A. di effettuare un gran numero di interventi che, vista la congiuntura economica e il generale taglio dei trasferimenti statali, difficilmente sarebbero realizzabili. Il presupposto di partenza è che le persone sono portatrici non solo di bisogni ma anche di capacità e che è possibile che queste capacità siano messe a disposizione della comunità per contribuire a dare soluzione, insieme con le amministrazioni pubbliche, ai problemi di interesse generale.
La legge di revisione costituzionale del 2001 ha introdotto nella Costituzione il principio di sussidiarietà orizzontale, con questa formulazione: “Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà” (art. 118, ultimo comma).
E’ un salto in avanti essenziale, perché permette di costruire un nuovo modello di società caratterizzato dalla presenza diffusa di cittadini attivi, cioè cittadini autonomi, solidali e responsabili, alleati dell’amministrazione nel prendersi cura dei beni comuni.
In breve, se prima il cittadino era considerato una fonte di “problemi da risolvere” e la P.A. era alla perenne ricerca di soluzioni senza un coinvolgimento diretto dei cittadini interessati, ora il cittadino è fonte potenziale di soluzioni condivise e fattive: un “alleato” dell’amministrazione.
Un esempio concreto in 5 mosse
- Un cittadino abita davanti a un piccolo parco pubblico e nota che il Comune stenta a gestire il taglio dell’erba e la cura delle piante e dei fiori presenti
- Decide di attivarsi e invia una proposta all’amministrazione, offrendo la propria collaborazione nella cura del verde
- L’amministrazione, effettuate le sue valutazioni tecniche e di opportunità, accetta la proposta
- Viene stilato e firmato un patto di collaborazione che definisce tutti i dettagli dell’azione del cittadino attivo
- Da quel momento, il cittadino si prende cura del parco urbano
(fonte: danieleviotti.eu)
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