Circa 50 comuni del Palermitano rischiano di non avere una destinazione per i propri rifiuti. Lo scontro tra la Regione e la discarica di Siculiana, gestita dalla Catanzaro Costruzioni è iniziato.
Il dipartimento dei rifiuti ieri ha imposto alla discarica di accogliere l'immondizia prodotta in un'ampia fetta della provincia di Palermo, dirottando invece verso la Sicula Trasporti di Lentini la spazzatura delle Madonie e del Nisseno, l'azienda ha preso carta e penna per rispondere che al massimo a Siculiana potrà arrivare un quarto dei rifiuti previsti. Per tutto il resto non c'è soluzione. E con l’incendio a Bellolampo di stanotte (pare doloso), la situazione si complica ulteriormente.
Al tavolo convocato per discutere della capacità di Bellolampo, e per valutare la possibilità di far confluire lì i rifiuti della provincia, l'azienda che si occupa dell'immondizia nel capoluogo allarga le braccia: “La Rap – si legge nel verbale dell'11 giugno – dichiara che garantisce l'abbancamento per la città di Palermo sino al 15 giugno 2015 ed è allo studio la ricerca di volumi residuali anche minimali”. Da quel momento si è cercata una soluzione alternativa con il solito modello delle mini-proroghe: è accaduto così che dal 17 giugno a ieri i rifiuti di gran parte del palermitano sono stati portati, appunto, a Siculiana. In quei giorni il gruppo Catanzaro protesta: “Così – è in sintesi la posizione dell'azienda guidata da Lorenzo Catanzaro – si arriva a esaurire la discarica”.
Ieri la nuova svolta. Scaduta una mini-proroga, Armenio ne dispone un'altra. Riguarda i comuni di Altofonte, Bagheria, Balestrate, Belmonte, Borgetto, Capaci, Carini, Casteldaccia, Cinisi, Ficarazzi, Giardinello, Isola delle Femmine, Montelepre, Partinico, Santa Flavia, Terrasini, Torretta, Trappeto, Villabate, Bisacquino, Bolognetta, Campofiorito, Camporeale, Castronovo di Sicilia, Chiusa Sclafani, Contessa Entellina, Corleone, Giuliana, Godrano, Lercara Friddi, Marineo, Misilmeri, Monreale, Palazzo Adriano, Piana degli Albanesi, Prizzi, Roccamena, Roccapalumba, San Cipirello, San Giuseoppe Jato, Santa Cristina Gela, Vicari, Altavilla Milicia, Baucina, Campofelice di Fitalia, Cefalà Diana, Ciminna, Mezzojuso, Ventimiglia di Sicilia e Villafrati, che appunto dovranno servirsi di Siculiana.
Nell'ordinanza, per la cronaca, c'è anche una disposizione che riguarda la Sicula Trasporti di Lentini, che dovrà ricevere i rifiuti di Acquaviva, Bompensiere, Caltanissetta, Campofranco, Milena, Montedoro, Mussomeli, San Cataldo, Serradifalco, Sutera, Marianopoli, Santa Caterina Villarmosa, Vallelunga Pratameno, Villalba, Caccamo, Campofelice di Roccella, Cefalù, Lascari, Termini e Trabia.
La Regione stima che questi comuni producano 510 tonnellate di rifiuti al giorno. Troppo, per la famiglia Catanzaro: “La scrivente – si legge nella lettera dell'azienda che ha pubblicato LiveSicilia– si trova nella oggettiva impossibilità a ricevere tutti i rifiuti il cui conferimento è stato autorizzato con il decreto del 7 luglio 2015”. Non c'è spazio, o quanto meno non c'è tutto lo spazio necessario, tanto che il gruppo Catanzaro mette a disposizione “quale atto di spontanea collaborazione” una “residua disponibilità per circa 140 tonnellate al giorno”. Poco più di un quarto delle richieste della Regione. Una goccia nel mare.
Adesso c'è il rischio, neanche troppo velato, che i rifiuti del palermitano restino senza una destinazione. Che restino addirittura sui camion.
Via | Monrealepress.it
Il dipartimento dei rifiuti ieri ha imposto alla discarica di accogliere l'immondizia prodotta in un'ampia fetta della provincia di Palermo, dirottando invece verso la Sicula Trasporti di Lentini la spazzatura delle Madonie e del Nisseno, l'azienda ha preso carta e penna per rispondere che al massimo a Siculiana potrà arrivare un quarto dei rifiuti previsti. Per tutto il resto non c'è soluzione. E con l’incendio a Bellolampo di stanotte (pare doloso), la situazione si complica ulteriormente.
Al tavolo convocato per discutere della capacità di Bellolampo, e per valutare la possibilità di far confluire lì i rifiuti della provincia, l'azienda che si occupa dell'immondizia nel capoluogo allarga le braccia: “La Rap – si legge nel verbale dell'11 giugno – dichiara che garantisce l'abbancamento per la città di Palermo sino al 15 giugno 2015 ed è allo studio la ricerca di volumi residuali anche minimali”. Da quel momento si è cercata una soluzione alternativa con il solito modello delle mini-proroghe: è accaduto così che dal 17 giugno a ieri i rifiuti di gran parte del palermitano sono stati portati, appunto, a Siculiana. In quei giorni il gruppo Catanzaro protesta: “Così – è in sintesi la posizione dell'azienda guidata da Lorenzo Catanzaro – si arriva a esaurire la discarica”.
Ieri la nuova svolta. Scaduta una mini-proroga, Armenio ne dispone un'altra. Riguarda i comuni di Altofonte, Bagheria, Balestrate, Belmonte, Borgetto, Capaci, Carini, Casteldaccia, Cinisi, Ficarazzi, Giardinello, Isola delle Femmine, Montelepre, Partinico, Santa Flavia, Terrasini, Torretta, Trappeto, Villabate, Bisacquino, Bolognetta, Campofiorito, Camporeale, Castronovo di Sicilia, Chiusa Sclafani, Contessa Entellina, Corleone, Giuliana, Godrano, Lercara Friddi, Marineo, Misilmeri, Monreale, Palazzo Adriano, Piana degli Albanesi, Prizzi, Roccamena, Roccapalumba, San Cipirello, San Giuseoppe Jato, Santa Cristina Gela, Vicari, Altavilla Milicia, Baucina, Campofelice di Fitalia, Cefalà Diana, Ciminna, Mezzojuso, Ventimiglia di Sicilia e Villafrati, che appunto dovranno servirsi di Siculiana.
Nell'ordinanza, per la cronaca, c'è anche una disposizione che riguarda la Sicula Trasporti di Lentini, che dovrà ricevere i rifiuti di Acquaviva, Bompensiere, Caltanissetta, Campofranco, Milena, Montedoro, Mussomeli, San Cataldo, Serradifalco, Sutera, Marianopoli, Santa Caterina Villarmosa, Vallelunga Pratameno, Villalba, Caccamo, Campofelice di Roccella, Cefalù, Lascari, Termini e Trabia.
La Regione stima che questi comuni producano 510 tonnellate di rifiuti al giorno. Troppo, per la famiglia Catanzaro: “La scrivente – si legge nella lettera dell'azienda che ha pubblicato LiveSicilia– si trova nella oggettiva impossibilità a ricevere tutti i rifiuti il cui conferimento è stato autorizzato con il decreto del 7 luglio 2015”. Non c'è spazio, o quanto meno non c'è tutto lo spazio necessario, tanto che il gruppo Catanzaro mette a disposizione “quale atto di spontanea collaborazione” una “residua disponibilità per circa 140 tonnellate al giorno”. Poco più di un quarto delle richieste della Regione. Una goccia nel mare.
Adesso c'è il rischio, neanche troppo velato, che i rifiuti del palermitano restino senza una destinazione. Che restino addirittura sui camion.
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