Di Francesco Di Mare, Giovedì 17 gennaio 2008
Pubblicato in : Cronaca, Agrigento e Provincia
Niente processo sommario alla discarica di Siculiana, massima attenzione alla salubrità dell'ambiente in cui si vive a Montallegro, Siculiana, Cattolica Eraclea e Realmonte, stupore per la situazione della discarica di Campobello di Licata. Questo e molto altro è quanto emerso ieri dalle tre ore di riunione svoltasi in Prefettura su input del prefetto Umberto Postiglione. Una sorta di prosecuzione approfondita di quanto discusso lunedì scorso a poche ore dalla cessazione dell'emergenza rifiuti provenienti dalla Campania e destinati alla discarica di Siculiana e al centro di trattamento della ditta Catanzaro a Favara.
Il «parterre» ieri era molto più ricco, visto che accanto ai «soliti» sindaci dei comuni coinvolti dalla vicenda, e ai rappresentanti del comitato civico montallegrese c'erano l'avvocato ed ex parlamentare della Commissione nazionale Antimafia Giuseppe Scozzari, legale rappresentante del gruppo Catanzaro, i rappresentanti dell'Ausl 1 Spoto e Amodeo, mentre per l'Arpa c'era il dottor Tito Montana Lampo. C'era anche il vice presidente della Provincia Santino Lo Presti costretto ad andare via quasi subito per altri impegni istituzionali.
Prima di andarsene ha però lanciato la proposta di un tavolo tecnico permanente sulla faccenda rifiuti e ambiente. Il catalizzatore della riunione e non certo perché era il padrone di casa è stato il prefetto Postiglione. Dapprima ha sgomberato il campo dal sospetto che sia in corso un processo alla discarica gestita da Catanzaro. «Siamo qui per chiarire ogni aspetto della situazione non certo per colpevolizzare chi non ha elementi tali da vedersi contestare».
Il prefetto ha confermato che il sito ricade interamente nel territorio di Siculiana, ma che al contempo è indispensabile fare accertamenti su altre situazioni. «Le verifiche si devono fare dove sta la gente» ha detto il prefetto, dando la parola agli esperti.
Il primo a parlare è stato Montana Lampo per l'Arma il quale ha sottolineato come «le analisi sul percolato insistente nella discarica hanno dato esiti negativi, quindi sono in regola. Effettuiamo controlli mensili che sono sempre stati regolari». A prendere poi la parola è stato il dottore Spoto dell'Ausl il quale ha evidenziato la disponibilità dell'azienda a fare il punto della situazione sulle cause dei decessi dei residenti nelle zone interessate alla facenda, al fine di accertare reali commistioni tra inquinamento e decessi. Anche Spoto ha evidenziato come in base ai dati in suo possesso la discarica siculianese è in ordine.
Il prefetto è rimasto molto «meravigliato» quando dall'Arpa ha appreso che la discarica di Campobello di Licata è allo stremo della capienza e che andrebbe di fatto chiusa per anomalie accertate e segnalate nei mesi scorsi. Postiglione ha immediatamente chiesto che sulla questione venga fornito della documentazione necessaria a valutare il caso.
Il momento più «caldo» del vertice si è avuto quando a prendere la parola è stato l'avvocato Scozzari. Con carte alla mano, il legale della Catanzaro Costruzioni ha evidenziato come «sia necessario capire se in questa sede si punti l'attenzione solo sulla discarica e il suo comprensorio o se su tutta la provincia. In questo caso, ritengo che ci siano molte situazioni ben più peggiori della nostra. Nella stessa Montallegro c'è una discarica abusiva che il Comune non bonifica e che è fonte d'inquinamento mai azzerata».
Al legale ha risposto in tempo reale il sindaco del paese Manzone il quale, dopo avere evidenziato «problemi di ordine pubblico ancora esistenti», ha detto che «è in atto una pratica di passaggio di proprietà del terreno dal privato al comune che poi bonificherà». Scozzari ha poi aggiunto che «se gli stessi controlli ai quali è stata sottoposta la nostra discarica fossero stati effettuati in altri siti, certe cose andrebbero diversamente».
Il riferimento alla discarica campobellese era palese. La chiusura al prefetto: «Sono contento perché ci mettiamo al lavoro per analizzare la situazione, lo sono meno per quello che ho sentito su un'altra discarica»
Fonte: La Sicilia
Pubblicato in : Cronaca, Agrigento e Provincia
Niente processo sommario alla discarica di Siculiana, massima attenzione alla salubrità dell'ambiente in cui si vive a Montallegro, Siculiana, Cattolica Eraclea e Realmonte, stupore per la situazione della discarica di Campobello di Licata. Questo e molto altro è quanto emerso ieri dalle tre ore di riunione svoltasi in Prefettura su input del prefetto Umberto Postiglione. Una sorta di prosecuzione approfondita di quanto discusso lunedì scorso a poche ore dalla cessazione dell'emergenza rifiuti provenienti dalla Campania e destinati alla discarica di Siculiana e al centro di trattamento della ditta Catanzaro a Favara.
Il «parterre» ieri era molto più ricco, visto che accanto ai «soliti» sindaci dei comuni coinvolti dalla vicenda, e ai rappresentanti del comitato civico montallegrese c'erano l'avvocato ed ex parlamentare della Commissione nazionale Antimafia Giuseppe Scozzari, legale rappresentante del gruppo Catanzaro, i rappresentanti dell'Ausl 1 Spoto e Amodeo, mentre per l'Arpa c'era il dottor Tito Montana Lampo. C'era anche il vice presidente della Provincia Santino Lo Presti costretto ad andare via quasi subito per altri impegni istituzionali.
Prima di andarsene ha però lanciato la proposta di un tavolo tecnico permanente sulla faccenda rifiuti e ambiente. Il catalizzatore della riunione e non certo perché era il padrone di casa è stato il prefetto Postiglione. Dapprima ha sgomberato il campo dal sospetto che sia in corso un processo alla discarica gestita da Catanzaro. «Siamo qui per chiarire ogni aspetto della situazione non certo per colpevolizzare chi non ha elementi tali da vedersi contestare».
Il prefetto ha confermato che il sito ricade interamente nel territorio di Siculiana, ma che al contempo è indispensabile fare accertamenti su altre situazioni. «Le verifiche si devono fare dove sta la gente» ha detto il prefetto, dando la parola agli esperti.
Il primo a parlare è stato Montana Lampo per l'Arma il quale ha sottolineato come «le analisi sul percolato insistente nella discarica hanno dato esiti negativi, quindi sono in regola. Effettuiamo controlli mensili che sono sempre stati regolari». A prendere poi la parola è stato il dottore Spoto dell'Ausl il quale ha evidenziato la disponibilità dell'azienda a fare il punto della situazione sulle cause dei decessi dei residenti nelle zone interessate alla facenda, al fine di accertare reali commistioni tra inquinamento e decessi. Anche Spoto ha evidenziato come in base ai dati in suo possesso la discarica siculianese è in ordine.
Il prefetto è rimasto molto «meravigliato» quando dall'Arpa ha appreso che la discarica di Campobello di Licata è allo stremo della capienza e che andrebbe di fatto chiusa per anomalie accertate e segnalate nei mesi scorsi. Postiglione ha immediatamente chiesto che sulla questione venga fornito della documentazione necessaria a valutare il caso.
Il momento più «caldo» del vertice si è avuto quando a prendere la parola è stato l'avvocato Scozzari. Con carte alla mano, il legale della Catanzaro Costruzioni ha evidenziato come «sia necessario capire se in questa sede si punti l'attenzione solo sulla discarica e il suo comprensorio o se su tutta la provincia. In questo caso, ritengo che ci siano molte situazioni ben più peggiori della nostra. Nella stessa Montallegro c'è una discarica abusiva che il Comune non bonifica e che è fonte d'inquinamento mai azzerata».
Al legale ha risposto in tempo reale il sindaco del paese Manzone il quale, dopo avere evidenziato «problemi di ordine pubblico ancora esistenti», ha detto che «è in atto una pratica di passaggio di proprietà del terreno dal privato al comune che poi bonificherà». Scozzari ha poi aggiunto che «se gli stessi controlli ai quali è stata sottoposta la nostra discarica fossero stati effettuati in altri siti, certe cose andrebbero diversamente».
Il riferimento alla discarica campobellese era palese. La chiusura al prefetto: «Sono contento perché ci mettiamo al lavoro per analizzare la situazione, lo sono meno per quello che ho sentito su un'altra discarica»
Fonte: La Sicilia
fanno girare tutto come vogliono....
RispondiEliminaCUMMENIU LIONS CLUB
RispondiEliminaOturi
Franceso Ingraudo
Siculiana, 27 jnnaru 2008
Aieri sira tampisiannu p’u paisi
Vitti a u centru sociali luminaria
C’jvu senza pirmissu e mancu scusi
Si parlava d’a Sicilia e a so storia
Na tavulata di pruvissuruna ‘ncravattati
‘ncapu u parcu supra d’iddi misi
d’u Lions Club foru tutti ‘nvitati
pirsunaggi e i sinnaci di i tri paisi
Natri paisani fomu rapprisintati
Di stu segretariu cumunali
Pi veru dissi du paroli cuntati.
U diretturi d’u centru sociali,
u “DOTTORE” Francu Caruana,
cu a lazzata na lira ‘un ci vali,
rapprisintà u paisi di Siculiana
ca p’iddu è sempri carnalivari
si sapi, a so lauria è veru strana:
minchiati di trenu e tempu persu
cantà e na picciotta fici scena
di Bissi ricità u solitu versu
“a sta minchia parrì” iddu ‘ncarcannu .
s’azziddaru e sturceru u mussu,
i signura ‘npillicciati, ‘ntunnu taljannu.
U cummenniu c’a storia detti cursu
U’ provessuri parlannu parlannu
d’a terra di Trinacria a so storia
Quattromila e chiù, annu dopu annu
Ca tutti finiva u’ ni pariva l’ura:
Greci, nurmanni, svevi e saracini
Di ddi Siciliani mancu l’ummira
Chista è a storia di i coloni
U Populu Sicilianu, ‘un era?
Chiamaru ‘ncapu u parcu a Randazzu
cu u so tempu si vidi spuntari
U’ sciacchitanu quantu u’ palazzu
Si vozi subbitu assittari e ricitari
Sugnu babbu ma ‘un sugnu pazzu
Chistu cu sta panza parla di manciari
E veru fu: carni, vinu e tumazzu
Spassusu c’a tutti fici scialari.
Natru pruvissuruni ficiru parlari
Di la Sicilia u so sviluppu futuru:
strati, firruvii, porti tutti a fari
nummiri e dati vidiva sulu scuru
nuddu voli veniri a ‘nvistiri li so grana
‘ntrusti cca ‘un si ‘ni ponnu fari
ogni speculazioni ca è vana,
talè emuninni tutti a mangiari.
U presidenti Vitellu chiamatu Vaccaru
Comu si chiamassitu a u crastu picuraru
Sunà a campanedda e tutti si suseru.
U buffet cu milli cosi pripararu
E tutti di cursa s’atturniaru
Ddi signuruna ‘npillicciati s’impustaru
i grazza allargaru e mangiaru:
purpetta, salami e u vinu surchiaru
sta minchia quantu mangiaru!
A la facci di li pellicci!
FRANCESCO INGRAUDO A LU CUMMENIU DI STORIA
RispondiElimina(Enza Pecorelli)
Talè talè chi cosi c’a sintìri
Cicciu lu babbu s’a misu a firriari,
no a li Balateddi o a San Franciscu
ma a lu centru sociali, friscu friscu.
E mancu ricitava Nunziatina
ca pi fari arridiri è supraffina.
La storia di Sicilia si discurrìa
iddu trasì e macari capìa.
Miraculu! Ca Lourdes è fissarìa
a cunfruntu di ‘sta migliurìa.
Vitti li pruvissura ‘ncravattati
e li fimmini tutti mpillicciati
e mmeci di rasparisi la testa
si misi a fari puisii a la lesta.
Ciccì, sugnu daveru cuntenti
c’addivintasti spertu d’un nenti.
Mi stranizzà però,ti l’haiu a diri,
ca dda mangiata ti l’avisti a gudìri
si cunti di purpetta e robba di sbafari
ristassi ddà e puru a surchiari.
Ti ficiru mala diggistioni
salami e vinu di la cunclusioni?
Sa chi ti dicu? L’ironia mi piaci
ma si mangi cu iddi, almenu taci.
MI PARI GIUSTU
RispondiEliminaOturi
Francesco Ingraudo
Siculiana, 3 frivaru 2008
Mi pari giustu dari risposta
A vuscenza pi tantu anuri,
Ca smumudassivu apposta
A voscia Musa pi pujtari.
Babbu sugnu e babbu arrestu,
U spertu ‘un u sacciu fari
S’a me satira a fa divirtiri
Pigliassisi ora puru u restu.
Veru è, mi vidissivu mangiari
U purpettu e u biccheri di vinu
mezzu i pillicci mi potti ‘nfilari,
a u vosciu cirivellu sopraffinu
cu pirmissu vogliu fari nutari
ca ‘un c’è vinu e mancu pupetta
ca Ciciu Minchiti ponnu accattari
e mangiu sempri cu a me sacchetta.
Ora vogliu ringraziari u presidenti
Pi stu commenniu accussì ‘nportanti.
Apprizzatu di mia cu cori e menti.
A critica d’u buffè affuddatu
A dda genti cu tutti ddi pila
C’a vuscenza a tantu siddiatu
Po serbiri pi rispittari a fila
N’u prossimu cummeniu ornizzatu.
Sapi pi vuscenza u me rispettu
Ci vasu i mani e rancuri ‘un ni portu.
bello
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