La XXXVI Rassegna Internazionale del Premio “Telamone”, organizzata dal presidente del Cepasa, Paolo Cilona, ha registrato un grandissimo successo. La cerimonia, svoltasi alla presenza di un pubblico molto qualificato e di numerose Autorità, presso il Museo Regionale Archeologico della Valle dei Templi di Agrigento, il 25 novembre 2012, ha messo in risalto l’immenso contributo apportato alla cultura dai premiati che si adoperano per fare germogliare la dignità. A presentare la manifestazione è stata Daniela Spalanca.
I premiati sono stati: Salvatore Filippo Vitello, magistrato e vice capo gabinetto Ministero Giustizia; Filippo Piritore, prefetto di Isernia; Giacomo De Leo, preside Facoltà Medicina Università Palermo; Angelo Carmona, ordinario diritto penale Università Luiss Roma; Elita Romano, scrittrice; Lucio Zinna, poeta; Mario Bevacqua, presidente mondiale Agenzie di viaggio; Fratelli Contorno, industria conserve alimentari e industria Bici Lombardo. Targhe speciali sono state assegnate a Lilia Sciascia, centenaria, e al Coro polifonico “Magnificat” di Agrigento, diretto dal Maestro Lilia Cavaleri.
Il “Premio Telamone per la Pace” è stato conferito alla Comunità dell’Isola del Giglio che ha dimostrato straordinari slanci di amore verso i naufraghi della nave “Costa Concordia”. E’ stata letta da Giuseppina Mira una sua poesia dedicata agli abitanti di questa isola e consegnata al sindaco Sergio Ortelli. La Rassegna si è conclusa con l’accensione del Tripode dell’Amicizia, evidenziando l’altissimo valore della pace.
Valerio Lauricella
ALLA COMUNITÀ DELL’ISOLA DEL GIGLIO
Valerio Lauricella
ALLA COMUNITÀ DELL’ISOLA DEL GIGLIO
E il cielo versò lacrime su lacrimeGiuseppina Mira
quando vide arenare il saluto della nave
e spegnersi la festa.
Fu l’addio al viaggio di un sogno
frantumatosi contro uno scoglio.
Fu paura, pianto, disperazione
tra le braccia del mare.
Ma gli occhi della speranza
non si chiusero per tutti.
Le scialuppe uscirono dal buio
e trasportarono lamenti di naufraghi
sofferenze, dolori in attesa di aurore.
E l’Isola del Giglio fece brillare
come sorrisi i raggi della vita.
E andò incontro ai naufraghi l’amore
quell’amore che trasformò la notte in giorno
e spalancò le porte ai passi del sole.
Quell’amore donato a piene mani
senza nulla chiedere in cambio.
“Ero assetato e mi avete dato da bere
affamato e mi avete dato da mangiare
nudo e mi avete vestito
disperato e mi avete consolato”.
Quel giorno l’amore si salvò dal naufragio
e petali di luce piovvero nell’Isola del Giglio.
Petali di solidarietà.
E ogni storia respirò il profumo della Storia.